In ricordo di Luna
Ci mancherai per sempre!
Cucciola mia,
ora cerco di raccogliere un po’ di pensieri e scrivere questo post per i tuoi numerosi fans.
Perché sì, piccola mia, qui c’è gente più per seguire te che me, perché tu, con la tua eleganza e la tua incredibile intelligenza hai sempre conquistato il cuore e le simpatie di tutti, amanti o non dei gatti e degli animali, riuscendo a far strappare un sorriso anche ai cuori di pietra.
E allora bisogna dirglielo che ti hanno portata via per sempre da me, da tutti noi!
Perché se è vero che la boss-del-cortile era capace di spaventare e tenere a bada qualunque cane e mal intenzionato, al di fuori di quel maledetto cancello non sei più riuscita a tornare da sola…
Ci manchi.
Ci manchi terribilmente.
Ci manchi ogni giorno, ogni secondo, ogni istante!
Ci manca il tuo buongiorno, ci manca il tuo mezzo miagolio a fil di voce con la testa un po’ inclinata, ci manca la tua accoglienza, ci manca il sentire lo scampanellio del tuo collare giù in cortile, e poi il vederti correre dolcemente, con quella codina alzata e la tua vocina per avvisarci che eri proprio dietro di noi.
Ci mancano le tue feste nel vederci rientrare. Ci manca leggere nel volto della gente lo stupore di vederti seguirci e ascoltarci come un piccolo cagnolino. Ci manca anche il tuo ignorarci volutamente e ostinatamente, perché eri stanca, volevi dormire e insomma, non volevi rotta le scatole! Ci manca la flemma con cui poi, elegantemente cedevi e al mio “andiamo”, come sempre mi seguivi.
Ci manca ritrovarti in cucina, sempre! Che ora quel tappeto, ti giuro, è improvvisamente diventato troppo grande, e vorrei solo farlo sparire!
Ci manca vederti aspettarci di fronte al portone, e poi aprirlo per vederti correre subito per le scale, cercando di raggiungere Peppe tuo il prima possibile; e al mio “aspetta!” intravedere la tua sagoma che regalmente si sedeva, la tua coda scendere giù dai gradini e il tuo visino rivolgersi verso di me per riavere la concessione di riprendere la tua corsa.
Ci mancano i tuoi agguati, ci mancano i tuoi artigli, ci manca il modo tutto tuo di prenderti le coccole, ma “non troppo umani perché poi mi rovinate il pelo e allora un morso ve lo siete cercato!”. Ci mancherà il non vederti correre come una pazza per tutta casa a Serra a rincorrere qualche pallina o giocare con i cuginetti, per poi sdraiarti sfiancata a terra perché “basta umani, per chi mi avete preso? che è tutta sta vivacità?”. Ci mancherà la superiorità dello sguardo che ci rivolgevi ogni volta che volevamo farti una foto, ma capiscimi, bambola mia, che per quanto possiamo avere il cellulare pieno delle tue pose pubblicate poi ovunque, ora queste sono diventate irrimediabilmente poche!
E ci mancherà lo sguardo di tremenda gelosia, se le nostre attenzioni e quei croccantini venivano per prima dati a quello sbruffone di Leo. (Ora concedicele e non arrabbiarti, cuoricino mio, è l’unico pezzo di te che ci è rimasto!).
E ancora ci manca il vederti la gatta più felice del mondo quando potevi finalmente stare sul mio letto, che per la troppa contentezza le fusa non bastavano e allora iniziavi a girare su te stessa per poi ‘ciucciarti la coda’ come quando eri piccolina. Che da venerdì ti giuro, nuvoletta mia, continuo a dormire storta per lasciare il tuo spazio ai piedi del letto…
E poi spiegami com’è possibile che ora Leo su quel letto non ci voglia più salire, e si accontenti di stare a terra??
Ci mancherà lo spavento che facevi venire a nonna quando tu, da superba predatrice, portavi in dono il frutto delle tue cacce, perché da membro della famiglia quale tu eri, avevi la necessità di condividere con noi tutto il tuo mondo.
Ci manca il tuo bacio rasposo sul naso, guaritore di ogni tristezza, ci manca il sentire la tua testolina addormentarsi fra le nostre gambe.
Mi manca la capacità che la tua sola presenza aveva nel darmi tranquillità e la serenità di affrontare tutto, le mie perdite, le mie peggiori delusioni e anche gli interi mesi della tesi.
Per non parlare del tuo sguardo quando mi vedevi saltellare come una pazza mentre mi allenavo, (perché tu eri la mia piccola personal trainer con la pancetta) e che era un misto di “che spavento mi hai svegliata!” e “ma tu si paccia ma cu tu faci fari? vieni a dormire con me”.
E ci mancheranno, piccolo angioletto coi baffi, tutte le cose sceme che insieme ancora dovevamo fare…
E ora chi glielo spiega a chi pensa che tutto questo sia esagerato per un animale, che tu mi cercavi quando non c’ero o stavo male, sfregando con le zampe contro la porta; che tu sei stata quella che mi ha portata dal piccolo Muffy e che sempre tu accanto al suo corpo hai pianto? Chi glielo spiega, che quando ti sei persa, al sentire quel scampanellio ti sei messa a urlare, anche se eri sfinita, per farti sentire, perché eri certa che dall'altro lato di quel garage c’eravamo noi, e che avremmo fatto di tutto per riprenderti?
In quanti crederanno, che quando avevi bisogno di aiuto, come quando sentivi che era giunto il momento di far nascere i tuoi cucciolini, sapevi che il posto più sicuro del mondo era vicino papà? Come glielo racconto, che ogni giorno dovevi assolutamente accompagnare la mamma e Gino fino alla macchina, per poi posizionati su quel pilastro con la più elegante delle tue pose, così meravigliosa da far sfigurare le più belle statue di leoni , per poi aspettare lì fino al ritorno di qualcuno di noi, e poi riaccompagnarci di nuovo fino al portone. Mi crederanno quando gli racconterò di quando per cercare Leo, sei venuta con noi seguendoci per tutto il quartiere come il più fedele degli animali?
E quante cose ancora potrei ricordare di tutti i meravigliosi anni che la tua esistenza ha permesso alla nostra famiglia di vivere.
Ora non riesco a realizzare che non avrò più modo di abbracciarti, tenerti stretta, sentire il tuo pelo soffice come il cotone, baciare la tua testolina, non potrò più coccolare le tue bianche zampette e i tuoi cuscinetti rosa, non potrò più accarezzare il tuo nasino con quella piccola gobbetta per poi arrivare al tuo candito mento, come piaceva a te, e finalmente essere ricoperta dai tuoi mille baci e le tue fusa….Con te ci hanno portato via per sempre un mondo pieno di tenerezze e il momento più dolce delle mie giornate…
Sei stata molto più di un semplice animale da casa, una semplice gatta, eri e sarai sempre un pezzo di questa tua famiglia! E un pezzo di chi per te si preoccupava, di chi facevi sorridere semplicemente guardando una tua foto, di chi ti ha fatto da cat-sitter, dei bambini a cui permettevi di farti coccolare, di quelli (pochi) a cui elargivi anche dei baci; e concedimelo Luna mia, sei nel cuore anche di quelle belle anime che hanno avuto la straordinaria delicatezza di recuperare il tuo corpicino e di permettere al tuo ‘personalissimo autista’ di riportarti a casa per l’ultima volta.
Per te abbiamo fatto e rifaremmo sempre di tutto, e ora, per te affronteremo gli sguardi di chi con pena penserà “guarda questi che piangono per un gatto!”. Perché se è vero che loro non capiranno mai come sia possibile averti voluto così bene, per noi l’importate è che lo abbia sempre saputo tu!
Ci mancherai per sempre, Luna nostra!
La tua famiglia.
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