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Musaba

"Inizialmente era solo un incerto e lieve bagliore, finché un giorno divenne visibile.
Ciò che Nik e Hiske hanno realizzato in 50 anni è un atto d'amore che si tramanda:
Per loro la Vita non è senza scopo!"

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Cos'è il Musaba?

Leggende fantastiche avvolgono la storia di questa remota Regione d’Italia, come i mostri omerici Scilla e Cariddi e il racconto Normanno della Fata Morgana. Una successione di genti e civilizzazioni (Villanoviani, Ausoni, Fenici, Greci, Romani, Svevi, Arabi e Aragonesi), fusi con gli originari abitanti italici, lasciò un’impronta artistica ed architettonica. L’isolamento geografico della Regione, interrotto solo con lo sviluppo di trasporto recente, ha preservato un ricco patrimonio culturale e archeologico fin dal periodo Neolitico.

Il promontorio Santa Barbara ospita i resti dell’antico complesso monastico certosino che testimonia con le sue mura una storia che risale al quarto secolo. Dal 1193 fino al 1514 gli abati cistercensi che erano subentrati ai certosini, vi erano padroni; ritornati nel 1300 i monaci di San Bruno chiesero all’Imperatore Carlo V la reintegrazione del feudo. I certosini rimasero a Santa Barbara fino all’abolizione della feudalità nel 1808.
Nel chiostro si trova l’antica terme di età romana imperiale (II/III sec d.C.) è sormontata da una volta a botte.

Nel 1969 nasce l’Associazione “Museo Santa Barbara” e successivamente, nel 1986 si trasforma “Santa Barbara Art Foundation”, ente morale internazionale no profit per la creazione, tutela, gestione, conservazione, diffusione e valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico, ambientale, archeologico, paesaggistico e botanico riconosciuto con Decreto del Presidente della Giunta Regione Calabria n.1519/86.
Nel dicembre 2013, vengono apportate delle modifiche allo statuto/atto costitutivo della Fondazione per i seguenti principali motivi: rafforzare le concrete possibilità di perseguimento e realizzazione dello scopo e finalità della fondazione, specificandone meglio scopo e finalità.
Viene modificato anche il proprio nome in “MUSABA Fondazione Spatari/Maas” o più brevemente “MUSABA”. Tali modifiche vengono approvate con D.P.G.R. della Regione Calabria n.32 del 28/02/2014.)

Con atto di donazione n.1578 serie IT dell’11 giugno 2014, i coniugi Spatari/Maas fanno donazione al MUSABA – Fondazione Spatari/Maas di tutti i loro beni mobili e immobili all’interno del Parco Museo:
Foresteria (22 posti letto, area ristoro, chiostro con i monumentali mosaici di 1000 mq in progress), l’ex stazione Calabro-lucana, La Rosa dei Venti (nuova ala museale), i terreni e oliveti, le opere d’arte monumentali site-specific, ecc.

Chi è Nik Spatari?

Nik Spatari è pittore, scultore, architetto e artigiano: un’artista rinascimentale d’avanguardia. Negli anni ’50-’60 la passione per la grande architettura e per l’arte lo porta a Parigi, dove frequenta lo studio di Le Corbusier e dove conosce Jean Cocteau. Aveva studiato i creatori geniali degli affreschi pompeiani e degli ipogei etruschi,i maestri del passato: Giotto, Masaccio, Leonardo, Michelangelo, El Greco, e tra i moderni: Klee, Kandinski, Nolde, Picasso, Dufy, Gaugin, Modigliani, Max Ernst.

Il fascino dell’architettura, destinata a diventare prioritaria e polarizzante per gli interessi dell’artista, lo porta a seguire un progetto ambizioso: realizzare un laboratorio-scuola-museo nel Meridione d’Italia, in Calabria. Negli anni settanta insieme a Hiske Maas, un’artista manager olandese, iniziano a lavorare al loro progetto.


Le mie foto

vista alla foresteria e al Museo Santa Barbara

Ingresso

Ingresso
Percorso d'ingresso
SABALIZARD
Nell’estate del 2001 hanno avuto inizio i lavori del progetto SaBaLizards (Lucertole a Santa Barbara). Il progetto pluriennale prevede una serie di sculture-strutture e di grandi dipinti-murales ispirati alle lucertole progettate da artisti internazionali. La prima grande struttura è un progetto di Spatari/Maas: una gigantesca lucertola di Spatari rivestita in mosaico.
Tecnica: ferro, calcestruzzo dipinto, pietre, legno, vetro, pietrine di mare, cocce in terracotta, ceramica, specchi.


Installazione nel parco-museo


vista sull'Ombra della Sera


Vista su "Camaleonte"


CONCETTO UNIVERSALE (1983)
Il CONCETTO UNIVERSALE
L’opera più imponente del Parco con il tempo è diventata l’emblema del MuSaBa. Esprime varie forme oggettive che si elevano all’infinito: “raggi solari”, “veliero”, “cattedrale”. L’opera troneggia dall’alto della rupe Santa Barbara ed è visibile in tutta la vallata. Il lavoro venne eseguita con l’aiuto dei studenti locali.
Tecnica: calcestruzzo dipinto
La Rosa dei Venti (ala museo)
La ROSA DEI VENTI
Nik Spatari con la nuova opera, iniziata nel 2008 e in fase di completamento, si è ispirato alla Rosa dei Venti, una metafora della nautica mediterranea fin dai tempi più antichi. La nuova costruzione artistico-architettonico annessa al museo, realizzata con forme geometriche ispirate ai triangoli egizi e agli esagoni dell’oriente antico, è stata costruita con materiali recuperati in sito: pietre antiche recuperate dalle rovine dell’ex complesso e dai sottostanti torrenti Torbido e Neblà; travi e legname dei vicini boschi; pavimenti in legno e rivestimenti interno/esterno con ceramiche colorate sponsorizzate dalla ditta tedesca Deutsche Steinzeug. Il progetto e tutti i lavori sono stati realizzati in economia sotto la direzione di Nik Spatari e Hiske Maas.

Interno della Rosa dei Venti


Interno della Rosa dei Venti

Interno della Rosa dei Venti

Interno della Rosa dei Venti - alcune opere
Interno della Rosa dei Venti
Interno della Rosa dei Venti - Opera "Festa Reggina"

Interno della Rosa dei Venti

Interno della Rosa dei Venti 

Interno della Rosa dei Venti - Opera "la grande attesa"

Interno della Rosa dei Venti - Particolare dell'opera "la grande attesa"

Interno della Rosa dei Venti

Interno della Rosa dei Venti - Opera "Gente d'Aspromonte"

Interno della Rosa dei Venti - Opera "Vista su Gerace"

Interno della Rosa dei Venti - Lo zodiaco

Interno della Rosa dei Venti

Vista dai resti dell'ex monastero di Santa Barbara

Ex Monastero di Santa Barbara sorto sui resti delle terme romane

Nik Spatari recupera oggetti e materiali di scarto per le sue opere

Vista dall'ex monastero verso la Rosa dei Venti

Mura del Monastero di Santa Barbara

vista dall'alto

Vista sulla foresteria 
Vista sulla Foresteria
MUSABA Art Residence Foresteria

Il MUSABA Art Residence Foresteria è un’opera artistico-architettonica progettata e realizzata dall’artista Nik Spatari, con caratteristiche ricettive (22 posti letto) funzionali alle varie Attività museali. L’architettura del complesso è espressione di un insieme di strutture che si richiamano allo spirito e alle regole della vita monastica. L’opera è insieme architettura contemporanea viva e gigantesca scultura.
La Foresteria costituisce un centro esclusivo d’arte contemporanea dove gli ospiti avranno l’opportunità di vivere in rapporto diretto con l’arte, l’architettura e il paesaggio.
Sito nel parco, è un’opera artistico-architettonica progettata e realizzata da Nik Spatari, con caratteristiche ricettive non solo funzionali alle attività artistiche, formative, vacanze creative ma anche alla presentazione di eventi, e momenti di comunicazione. Le mura esterne saranno impreziosite da un monumentale mosaico in progress, espressamente concepito dall’artista Nik Spatari. Undici “celle d’arte” per un totale di 22 posti letto (2 letti singoli e colorato bagno privato). Ciascuna cella è decorata con murales ispirati all’arte moderna e contemporanea e allestita con il chiaro intento di stupire, suscitando le emozioni dei nostri ospiti.

Esterno ex Monastero di Santa Barbara
Opera all'interno dell'ex Monastero: "Cappella Sistina della Calabria"
Opera all'interno dell'ex Monastero: "Cappella Sistina della Calabria"

Opera all'interno dell'ex Monastero: "Cappella Sistina della Calabria"
Panoramica
Opera all'interno dell'ex Monastero: "Cappella Sistina della Calabria"



Opera all'interno dell'ex Monastero: "Cappella Sistina della Calabria" - Opera "il sogno di Giacobbe"
IL SOGNO DI GIACOBBE
Il Sogno di Giacobbe un sogno lungo 14 metri, largo 6, alto 9. Si estende nell’abside e nella volta, lungo 16 vele, nell’ex chiesa di Santa Barbara. La tecnica adoperata da Spatari è una sua invenzione: le figure sono ritagliate su fogli di legno leggero (Spatari le definisce “silhouettes”), quindi dipinte e poi applicate come rilievi sospesi nell’aria. Leggeri aerei bassorilievi volanti. Chiedere a Nik Spatari perché abbia scelto di raccontare la storia di Giacobbe, è come chiedergli perché è Nik Spatari. Chi lo conosce sa che la Bibbia lo ha intrigato, tormentato, ossessionato fin da bambino. “Cominciò durante la guerra — racconta — mia madre riceveva in casa un settimanale cattolico che conteneva, a fascicoli, la Bibbia illustrata da Gustavo Doré”. Le immagini figurate lo incantarono, le parole le mandò giù a memoria. E dei personaggi biblici, due amò tra tutti:
Giobbe, l’uomo abbandonato da Dio e dagli uomini, e Giacobbe, l’uomo ossessionato dal doppio. Il suo gemello, le due mogli, le due serve, le due patrie, le due terre.
È dedicato a Campanella, Il Sogno di Giacobbe, a Campanella utopista della Città del Sole e a Michelangelo, “Michelangelo astronauta, Io definisce Spatari. Ed è davvero una geografia anatomica straordinaria quella che è dato di vedere nella folla di personaggi che animano il sogno. Sono uomini e don­ne del nostro tempo, che raccontano la nostra storia. Con i muscoli, i tendini, lo slancio delle membra. “E’ un’umanità assai diversa da quella michelangiolesca — dice l’artista — i corpi sono meno gonfi, più tesi, più dinamici. C’è una energia, forse anche una sofferenza, sconosciute alla gente del Rinascimento”.

Opera all'interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero
Interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero - resti architettonici
  
Interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero - Opera "San Giorgio"

Interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero

Interno dell'ex Monastero

Vista verso l'esterno da una delle finestre colorate

Vista sui resti architettonici/archeologici

Opera esposta nel Parco-museo
Ulivo presente nel Parco-museo

"Camaleonte"

"Camaleonte"

"Camaleonte"

"Camaleonte"
CAMALEONTE
L’opera abitabiledi Nik Spatari realizzata nel 1986 è in fase di restauro. L’interento vedrà la creazione al suo interno, oltre che del laboratorio, dell’Info Point & Shop.
Il restauro contribuirà a rendere più gradevole e stimolante la sosta a MuSaBa e vedrà nella qualificazione dei servizi una tappa fondamentale per l’accoglienza dei visitatori.



Punk
PUNK
Il “Punk”, ricavato dal tronco di un olivo gigante e completato con pietre, si trova in alto sulla scalinata che porta al “Camaleonte”.

Tecnica: legno di olivo e pietra
Opera all'interno del parco-museo

Vista sulla Foresteria

Opera all'interno del parco-museo

Opera all'interno del parco-museo
Opera all'interno del Parco-Museo

Opera all'interno del parco-museo
Opera all'interno del Parco-Museo

Opera all'interno del Parco-Museo

Ingresso all'ex abitazione dell'artista

la "Stele" (2010)

La "Stele" (2010)

LA STELE
Tecnica: calcestruzzo per la struttura e rivestimento con ceramiche colorate
Ex Stazione e laboratorio
Ex Stazione e Laboratorio
L’area sottostante l’acrocoro dove è posto il museo laboratorio è attrezzata a zona residenziale. Una ex stazione delle ferrovie calabro-lucane, acquistata nel 1978, si trasforma in un laboratorio di élites
culturali che si radunano attorno a Nik Spatari e Hiske Maas per dar luogo a un centro internazionale profondamente radicato nel cuore del mito e dell’invenzione.
Ex Stazione e laboratorio

Ex residenza dell'artista

Ex residenza dell'artista

Ex Stazione e laboratorio


Vista sulla Foresteria

La "Farfalla"
LA FARFALLA
Tecnica: calcestruzzo per la struttura e riempimento con bottiglie di vetro colorato.

Vista dalla Foresteria verso l'ex Monastero
 
vista dalla Foresteria all'ex Monastero


Ex Stazione e laboratorio

Ex Stazione e laboratorio

La Piazza dei mosaici - Artista a lavoro
La raffinatissima tecnica del Maestro nel Chiostro della Foresteria: Pennellate di ceramica che percorrono la storia dell'Uomo dalla civiltà sumera del 2300 a.C., al Nuovo Testamento.
La Piazza dei Mosaici

La Piazza dei Mosaici

La Piazza dei Mosaici - "L'ultima cena"
 
La Piazza dei Mosaici - Dettaglio sull'opera "L'ultima cena"

La Piazza dei Mosaici - Dettaglio sull'opera "L'ultima cena"

La Piazza dei Mosaici - "La Crocifissione"
La Piazza dei Mosaici - "Il ritorno dall'Egitto"

La Piazza dei Mosaici - "Il ritorno dall'Egitto"

La Piazza dei Mosaici - "L'annunciazione!
La Piazza dei Mosaici - "La natività"

La Piazza dei Mosaici

La Piazza dei Mosaici

La Piazza dei Mosaici

La Piazza dei Mosaici - Dettaglio

La Piazza dei Mosaici - "L'Ombra della Sera" (2006)

La Piazza dei Mosaici - "L'Ombra della Sera"
L'OMBRA DELLA SERA
Al centro del chiostro della Foresteria, Spatari ha creato una scultura in ferro alta 15 m, una gigantesca figura di uomo allampanato che svetta verso il cielo gli spazi siderali, soprannominato “L’Ombra della Sera”. Riferendosi così ad un famoso bronzetto etrusco del 200 a.C. che ritrae un africano proprio come l’Ombra della Sera. Dallo stesso bronzetto anche Giacometti ha attinto alla simbiosi di tutta la sua personale opera scultorea.
Con quest’opera Spatari vuole onorare il ricordo della civiltà etrusca. È storicamente risaputo che gli Etruschi, i loro antenati villanoviani prima, sono stati di casa in Calabria anche durante il periodo aureo dei splendidi fasti della Locride, Medma, Hipponion, Kaulon. Lo conferma persino gli esperti dell’archeologia-architettura internazionale in quanto attribuiscono agli Etruschi il progetto dei tetti nei templi e i frontoni con i cavalli e Dioscuri della Locride. Identici cavalli dominano i frontoni dei templi della città etrusco-romana di Tarquinia.

L'Ombra della Sera - dettaglio

Vista all'esterno della Foresteria

Vista all'ex Monastero

Le informazioni riguardo il parco-museo e le opere ivi custodite sono state riportate dal sito ufficiale della Fondazione Musaba, sopracitato e riportato.
Tutte le foto sono di produzione dell'autrice del blog.

Il sito del parco-museo: http://www.musaba.org/home/ 
Guarda l'intervista ai due artisti: https://goo.gl/zCcirW

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