Viaggi d'Arte| Campo dei Miracoli, Pisa
Oggi ti porto a visitare uno dei centri storico-artistici più famosi e d'Italia, una delle più gettonate mete turistiche da parte dei turisti stranieri e non, ovvero il Campo dei Miracoli di Pisa.
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La prima domanda da fare è:
Perché "Campo dei Miracoli"?
“L ’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli.”
Il Prato dei Miracoli diventa poi negli anni il Campo dei Miracoli e quindi la Piazza dei Miracoli.
Ma cosa intendeva D’Annunzio riferendosi ai Miracoli?
Il Duomo fa parte di questo famoso complesso architettonico, all'interno della nostra Piazza dei Miracoli, e che fu fatto costruire per esaltare il prestigio della città di Pisa, nel suo massimo momento economico e politico.
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La costruzione iniziò quindi con il più importante fra questi edifici, il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, di cui sappiamo da un'epigrafe riportata sulla facciata della Cattedrale che essa fu costruita grazie ad un bottino di guerra ottenuto contro gli Arabi a Palermo (Pisa, infatti sosteneva i Normanni nella conquista della Sicilia).
La Cattedrale è l'unica architettura presente nella Piazza ad essere stata realizzata e completata nel periodo Romanico.
L'inizio della costruzione risale infatti al 1063 e ne conosciamo anche i nomi dei vari architetti che succedettero durante la sua realizzazione.
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Il primo fu Buscheto a cui seguì l'architetto Rainaldo, un centinaio di anni dopo, il quale si occupò di svilupparne la lunghezza e concludere la progettazione della facciata. Il completamente della facciata non fu quindi di Rainaldo, ma di un ulteriore architetto, chiamato Guglielmo.
La Cattedrale ha enormi dimensioni, misura quasi 100 metri. Presenta una pianta longitudinale - anche se originariamente aveva una pianta a croce greca che, come detto, solo con Rainaldo si sviluppò longitudinalmente. Oggi è quindi a croce latina, con ben cinque navate nel corpo centrale e altre tre nel transetto, che quindi acquisisce l'importanza di una vera e propria navata.
Come potrai facilmente notare, tutte le navate - la centrale e le laterali del transetto - sono caratterizzate dalla chiusura absidata, ovvero tramite quella caratteristica struttura architettonica romana a pianta semicircolare.
Osserviamo nel dettaglio la facciata: potrai notare innanzitutto la preziosità dei materiali - la Toscana è da sempre un luogo in cui il marmo è un materiale di facile reperibilità - che attirano la nostra attenzione per l'alternarsi di cromie a fasce bianche e grigie.
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La facciata dalla tipica forma a salienti (o a doppio spiovente, termine con cui si indica una facciata che presenta una successione di spioventi, solitamente corrispondenti all'importanza delle navate interne) è suddivisa in cinque ordini differenti.
Abbiamo quindi un primo ordine caratterizzato da arcate cieche sorrette da una serie di semicolonne (mezza colonne addossate alla parete) che, in tre casi, incorniciano i tre portali principali.
Ti faccio notare un elemento particolare costituito dalle Losanghe, che puoi vedere presenti nelle arcate cieche. Le losanghe sono un motivo ornamentale romboidale armeno, quindi dell'area turca, che quindi rientrano in quella logica di "cosmopolitismo" che la città di Pisa voleva ostentare.
Salendo, gli altri quattro ordini presentano un profondo loggiato - elemento di origine lombarda, anch'esso quindi importato - realizzato con le semicolonne corinzie che sorreggono archi a tutto sesto.
Dietro il loggiato si aprono una serie di monofore (finestre ad un apertura) e delle bifore (finestre a due aperture) principali fonti di illuminazione dell'interno della Cattedrale.
E' sorprendente come questo loggiato sia meravigliosamente decorato con una serie di rilievi e tarsie marmoree.
Famosi sono poi i capitelli corinzi, con la loro particolarità di avere delle forme antropomorfe, ovvero ricordano parti di figure umane, in questo caso in particolare dei volti e per questo vengono definiti "Protomi".
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Il loggiato è un elemento caratterizzante tutte le architetture della Piazza, con i suoi giochi di luci e ombre permette di ricreare il senso di tridimensionalità delle facciate, mantenendo allo stesso tempo un senso di leggerezza.
L'interno del Duomo
L'interno appare molto solenne grazie alle sue dimensioni e presenta subito una particolarità differente dalle Cattedrali Romaniche sparse per l'Europa. Infatti, qui non troviamo ancora le volte a crociera, ma un soffitto a capriate lignee lineare (probabilmente ancora un retaggio del mondo classico).
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I cassettoni, tutti decorati e dorati, che però oggi ammiriamo sono postumi, ovvero del 17esimo secolo mentre originariamente era possibile vedere la struttura originaria del tetto a capriate.
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L'unico punto in cui questa profondità viene interrotta è costituita da un serie di arconi molto particolari, presentano infatti una forma ogivale (di origine araba, ulteriore elemento cosmopolita).
Anche qui ritroviamo la suddivisione delle navate tramite colonne corinzie (elementi di spolio provenienti da Palermo), colonne che sorreggono una serie di archi a tutto sesto e che a loro volta a sorreggono un matroneo (loggiato interno riservato alle donne) molto ampio e ben praticabile, costituito da una serie di bifore e colonnine alternate a pilastri decorati con marmi bicromi.
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Tutto l'interno è avvolto da queste fasce decorative bianche e nere.
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Anche la Cupola presenta una particolarità, essa infatti non è emisferica come da tradizione romanica, ma ellittica - motivo architettonico anch'esso arabo.
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E' il battistero più grande del mondo - la sua circonferenza misura 107,24 m, mentre la larghezza della muratura alla base è due metri e 63 cm, per un'altezza di 54 metri e 86 centimetri - e la sua costruzione iniziò a metà del XII secolo: «1153 mense Augusti fundata fuit haec...», ovvero «Nel mese di agosto 1153 fu fondata...» (1153 nel calendario pisano corrisponde al 1152) a firma di «Diotisalvi magister...», come riporta un pilastro all'interno dell'edificio, a sostituzione di un precedente battistero, più piccolo, che si trovava a nord-est della Cattedrale, dove ora si trova il Camposanto.
Notiamo subito il suo impianto a pianta centrale circolare e la sua collocazione planimetrica, disposta esattamente in asse alla facciata del Duomo.
Analizziamo l'esterno: anche qui ritroviamo la suddivisione in quattro ordini. Il primo e il secondo riprendono l'estetica della facciata del Duomo, infatti ritroviamo al pian terreno una serie di arcate cieche sorrette da semicolonne corinzie e al piano superiore un finto loggiato ("finto" perchè di fatto non abbiamo la stessa "balconata" che invece ritroviamo al Duomo, ma una riproposizione di piccole arcatelle cieche che comunque rispettano l'estetica del complesso architettonico della Piazza).
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All'interno delle arcate cieche e del finto loggiato troviamo una serie di monofore che permettono l'ingresso della luce nell'edificio. Al di sopra di esse, spiccano degli strani elementi "cuspidati", delle vere e proprie decorazioni tipiche gotiche. Questo perchè la prosecuzione dei lavori della "fabbrica" fu affidata qualche secolo dopo a Nicola Pisano (famoso scultore e architetto italiano, tra i principali maestri della scultura gotica), il quale, susseguito a Diotisalvi, per il completamento del secondo registro (il terzo venne invece eseguito sotto la direzione del figlio Giovanni Pisano), al quale lavorò dal 1260 circa su commissione dell'arcivescovo Federico Visconti. Al Battistero fece costruire un ordine di sessanta archetti su colonnine, sormontati da una cuspide per ogni coppia, e suo sarebbe anche il progetto per il profilo esterno della cupola, che all'epoca di Diotisalvi era stata costruita a cono rovesciato. La leggera e ritmata fascia di Nicola, più vibrante rispetto alla zona inferiore con gli archi ciechi a tutto sesto, diede un armonioso e dinamico effetto visivo ascensionale.
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L'ultimo ordine è costituito dalla Cupola dalla forma particolare: sembra infatti essere il risultato della somma di due volumi, una semisfera e un cono capovolto.
Questo perchè originariamente la cupola era costituita nella particolare forma troncoconica, come quella della chiesa degli Ospitalieri a Pisa, sempre dello stesso architetto, che copre solo il giro interno di pilastri (la tecnica costruttiva per una cupola emisferica o poligonale di grandi dimensioni era all'epoca quasi ignota).
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Il progetto di Diotisalvi voleva essere quello di citare architettonicamente sia la Cupola della Roccia (ritenuta costruita sulle rovine del Tempio di Salomone) nella parte esterna, sia l'Anastasis della Basilica del Santo Sepolcro nella parte interna, entrambi a Gerusalemme. Successivamente i lavori furono proseguiti da Nicola e Giovanni Pisano che, come abbiamo detto, modificarono il battistero in stile gotico con la loggia e la cupola emisferica (di fatto un tiburio) che nasconde quella piramidale.
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All'interno del Battistero troviamo una serie di eleganti colonne corinzie che si alternano ad una serie di pilastri con altrettanti capitelli corinzi, per formare volte a crociera, e che separano il vano centrale (sopra il quale ritroviamo la cupola) e il deambulatorio (corridoio esterno, realizzato per permettere ai fedeli di visitare il battistero senza disturbare le cerimonie che si svolgono nel vano centrale).
Al centro ritroviamo infatti, la fonte battesimale con la tradizionale forma ottagonale.
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Al di sopra di queste arcate, si sviluppa il matroneo decorato con lo stesso motivo marmoreo bianco e grigio del Duomo.
L'interno ricrea quindi le ambientazioni classiche conferito da una distribuzione centrale della pianta che richiama gli antichi templi greci e i ninfei.
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